ᐈ Preghiera della Novena della Natività di Maria

Natività di Maria Novena Tutti i 9 giorni. Questa preghiera è stata scritta da Sant’Anselmo di Canterbury nel XII secolo.

Novena	Natività di Maria Novena
Inizia la novena	30 agosto
Giorno di festa	8 settembre

Sulla Natività di Maria

La presente festa costituisce un legame tra il Nuovo e l’Antico Testamento. Mostra che la Verità succede ai simboli e alle figure e che la Nuova Alleanza sostituisce l’Antica. Perciò tutta la creazione canta di gioia, esulta e partecipa alla gioia di questo giorno…. Questo è, infatti, il giorno in cui il Creatore del mondo ha costruito il suo tempio; oggi è il giorno in cui per uno stupendo progetto una creatura diventa la dimora prediletta del Creatore» (Sant’Andrea di Creta).

“Celebriamo con gioia la nascita della Vergine Maria, dalla quale è nato il Sole di giustizia…. La sua nascita costituisce la speranza e la luce della salvezza per il mondo intero…. La sua immagine è luce per tutto il popolo cristiano» (Dalla Liturgia).

Come indicano così chiaramente questi testi, un’atmosfera di gioia e di luce pervade la nascita della Vergine Maria.

Dettagli storici sulla festa

L’origine di questa Festa va cercata in Palestina. Risale alla consacrazione di una chiesa di Gerusalemme, che la tradizione identifica con quella dell’attuale basilica di Sant’Anna.

A Roma la Festa cominciò ad essere celebrata verso la fine del VII secolo, portata lì dai monaci orientali. Gradualmente e in vari modi si diffuse nelle altre parti dell’Occidente nei secoli che seguirono. A partire dal XIII secolo la celebrazione assunse notevole importanza, divenendo una solennità con un’ottava maggiore e preceduta da una veglia di digiuno. L’Ottavario fu ridotto ad uno semplice durante la riforma di San Pio X e fu abolito del tutto sotto la riforma di Pio XII nel 1955.

L’attuale Calendario caratterizza la Nascita di Maria come una “Festa”, ponendola sullo stesso piano della Visitazione.

Da alcuni secoli la Nascita è stata assegnata all’8 settembre sia in Oriente che in Occidente, ma anticamente veniva celebrata in date diverse da luogo a luogo. Tuttavia, quando la festa dell’Immacolata Concezione (che ha un’origine posteriore a quella della Nascita) fu estesa a tutta la Chiesa, la Nascita venne a poco a poco assegnata ovunque all’8 settembre: nove mesi dopo la Solennità dell’Immacolata Concezione.

Al centro della salvezza

Come sappiamo, i Vangeli non ci hanno trasmesso nulla sulla nascita della Vergine Maria. La loro attenzione è tutta centrata sul mistero di Cristo e sulla sua missione salvifica.

La nascita di Maria è raccontata dal Protvangelo di Giacomo (5,2), uno scritto apocrifo della fine del II secolo. La tradizione successiva si basa su questo racconto.

La descrizione – pur nella maniera di un documento apocrifo – presenta ovviamente un importante evento storico: la nascita della Madre del Signore.

Ma il problema che ci interessa qui è il significato di questo evento. Nel caso di tutti i Santi, la Chiesa commemora il loro compleanno nel giorno del loro ritorno al Signore. Tuttavia, nei casi di San Giovanni Battista e della Beata Vergine, si celebra anche il giorno della loro nascita terrena. Questo è un fatto singolare già sottolineato in tempi antichi, ad esempio, da Pascasio Radberto (m. circa 859).

La ragione di questo fatto non si trova primariamente nella grandezza o nei privilegi delle persone coinvolte, ma nella singolare missione che fu loro nella Storia della Salvezza. In questa luce, la nascita della Beata Vergine è considerata – come quella di Giovanni il Battezzatore – in relazione diretta con la venuta del Salvatore del mondo. Così, la nascita e l’esistenza di Maria, simili e ancor più di quelle del Battezzatore, assumono un significato che trascende la sua stessa persona. Essa si spiega unicamente nel contesto della Storia della Salvezza, connessa con il Popolo di Dio dell’Antica e della Nuova Alleanza. La nascita di Maria si colloca alla confluenza dei due Testamenti, ponendo fine alla fase dell’attesa e delle promesse e inaugurando i tempi nuovi della grazia e della salvezza in Gesù Cristo.

Maria, Figlia di Sion e personificazione ideale di Israele, è l’ultima e la più degna rappresentante del Popolo dell’Antica Alleanza, ma nello stesso tempo è «la speranza e l’aurora del mondo intero». Con Lei, l’elevata Figlia di Sion, dopo una lunga attesa delle promesse, si compiono i tempi e si instaura una nuova economia (LG 55).

La nascita di Maria è ordinata in particolare alla sua missione di Madre del Salvatore. La sua esistenza è indissolubilmente legata a quella di Cristo: partecipa di un unico disegno di predestinazione e di grazia. Il misterioso disegno di Dio sull’incarnazione del Verbo abbraccia anche la Vergine che è sua Madre. In tal modo, la Nascita di Maria si inserisce nel cuore stesso della Storia della Salvezza.

Orientamenti cristologici

Le letture bibliche della Festa hanno un chiaro orientamento cristologico-salvifico che fa da sfondo alla contemplazione della figura di Maria.

Michea 5:1-4a. Il Profeta annuncia la venuta del Signore d’Israele che uscirà da Betlemme di Giuda. La Madre del Messia, presentata come colei che sta per partorire, darà vita al principe e pastore della casa di Davide che porterà giustizia e pace. Lavorerà con il Messia per far nascere un nuovo popolo.

Romani 8,28-30. Questo brano non parla direttamente di Maria, ma del credente giustificato dalla grazia di Cristo e dotato della presenza dello Spirito. Lui o lei è stato scelto e chiamato da tutta l’eternità a condividere la vita e la gloria di Cristo. Ciò è vero in modo privilegiato per Maria, Sposa e Tempio dello Spirito Santo, Madre del Figlio di Dio, e a Lui intimamente unita in un disegno divino di predestinazione e di grazia.

Matteo 1:1-16, 18-23. Il significato di questa apparente e genealogia è teologicamente profondo: collocare Gesù, il MessiaSignore, all’interno dell’albero dinastico del suo popolo. Egli è un discendente, anzi “il discendente”, di Abramo (cfr Gal 3,16) e dei Patriarchi secondo le promesse, ed è il semierede dei Profeti. L’anello che ha unito Cristo al suo popolo è Maria, Figlia di Sion e Madre del Signore.

La verginità sottolineata dal testo evangelico è il segno dell’origine divina del Figlio e dell’assoluta novità che ora irrompe nella storia degli uomini.

La finalità e il tono cristologico-salvifico dominano non solo le letture bibliche, ma anche la Celebrazione eucaristica e la Liturgia delle Ore.

È stato osservato che, sebbene i testi della celebrazione di questa festa siano meno ricchi di quelli di altre feste mariane, hanno comunque una caratteristica di spicco: «Il numero dei temi è piuttosto ristretto, [ma] gli inviti alla gioia sono numerosissimi» (J.Pascher).

La gioia, infatti, pervade tutta la liturgia di questa festa. Se molti “gioiranno” alla nascita del precursore (cfr Lc 1,14), una gioia molto più grande è suscitata dalla nascita della Madre del Salvatore. Si tratta, quindi, di una festa che prelude alla “gioia di tutti gli uomini” provocata dalla nascita del Figlio di Dio a Natale ed espressa dal canto di inni e canti natalizi.

A questo tema di gioia in questa festa mariana si aggiunge quello della luce perché con la nascita di Maria si disperdono le tenebre e sorge nel mondo l’aurora che annuncia il Sole di giustizia, Cristo Signore.