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San Francesco, conosciuto anche come Padre Francesco, è un santo appartenente alla Chiesa cattolica. È noto per essere il fondatore dell’Ordine Francescano, la sua festa è nel mese di ottobre e settembre.
Se stai cercando una novena completa a San Francesco, puoi trovarla qui sotto:
Novena a San Francesco di Assisi
Qui sotto puoi trovare la novena a San Francesco d’Assisi, puoi ripetere le seguenti preghiere per il numero di giorni della novena a San Francesco d’Assisi.
Glorioso San Francesco, che rinunciò volentieri a tutte le comodità e ricchezze della sua casa per seguire più perfettamente la vita di povertà di Gesù Cristo: ottieni per noi un generoso disprezzo di tutte le cose di questo mondo, per ottenere le cose vere ed eterne del cielo.
Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo. Amen.
O glorioso San Francesco, che durante tutta la tua vita piangesti continuamente la Passione del Redentore e lavorasti con grande zelo per la salvezza delle anime: ottieni per noi, ti preghiamo, la grazia di piangere continuamente i peccati con cui abbiamo crocifisso nuovamente Nostro Signore Gesù Cristo, affinché possiamo entrare nel numero di coloro che benediranno eternamente la sua suprema misericordia.
Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo. Amen.
O glorioso San Francesco, che, amando sopra ogni cosa la sofferenza e la croce, meritasti di portare nel tuo corpo le miracolose stimmate, con le quali diventasti immagine vivente di Gesù Cristo crocifisso: ottieni per noi, ti preghiamo, la grazia di portare nel nostro corpo le mortificazioni di Cristo, affinché un giorno possiamo meritare di ricevere le consolazioni che sono infallibilmente promesse a tutti coloro che ora piangono. “Se siamo morti con Gesù, vivremo anche con lui”, dice l’apostolo; “se soffriamo, regneremo anche con lui”. Prega per noi, San Francesco, che possiamo ottenere le grazie e i favori che chiediamo in questa novena; prega che possiamo ottenere la grazia della perseveranza di una santa morte e di una felice eternità. Prega un Padre Nostro, un’Ave Maria e un Gloria per cinque volte.
Informazioni su San Francesco d’Assisi
Francesco d’Assisi, patrono d’Italia, era un povero piccolo uomo che ha stupito e ispirato la Chiesa prendendo il Vangelo alla lettera, non in un ristretto senso fondamentalista, ma seguendo effettivamente tutto ciò che Gesù ha detto e fatto, con gioia, senza limiti e senza un senso di presunzione.
Una grave malattia ha fatto sì che il giovane Francesco vedesse il vuoto della sua vita di gaudente leader della gioventù di Assisi. La preghiera – lunga e difficile – portò ad un autosvuotamento simile a quello di Cristo, che culminò nell’abbraccio con un lebbroso incontrato sulla strada. Questo simboleggiava la sua completa obbedienza a ciò che aveva sentito nella preghiera: “Francesco! Tutto ciò che avete amato e desiderato nella carne è vostro dovere disprezzare e odiare, se volete conoscere la mia volontà. E quando avrete iniziato questo, tutto ciò che ora vi sembra dolce e bello diventerà intollerabile e amaro, ma tutto ciò che prima evitavate diventerà una grande dolcezza e una grande gioia”.
Dalla croce nel campo-cappella trascurato di San Damiano, Cristo gli disse: “Francesco, esci e costruisci la mia casa, perché sta per crollare”. Francesco è diventato il lavoratore assolutamente povero e umile.
Deve aver sospettato un significato più profondo per “costruire la mia casa”. Ma si sarebbe accontentato di essere per il resto della sua vita il povero “niente” che posava mattoni su mattoni in cappelle abbandonate. Ha rinunciato a tutti i suoi beni, ammucchiando anche i suoi vestiti davanti al suo padre terreno – che pretendeva la restituzione dei “doni” di Francesco ai poveri – per essere totalmente libero di dire: “Padre nostro che sei nei cieli”. Per un certo periodo fu considerato un fanatico religioso, che chiedeva l’elemosina di porta in porta quando non riusciva a ottenere denaro per il suo lavoro, il che provocava la tristezza o il disgusto dei suoi vecchi amici, la derisione degli sconsiderati.
Ma l’autenticità lo dirà. Alcune persone cominciarono a capire che quest’uomo stava davvero cercando di essere un cristiano. Credeva davvero in quello che Gesù ha detto: “Proclamate il regno! Non abbiate oro, argento o rame nelle vostre borse, né borsa da viaggio, né sandali, né bastone” (Luca 9:1-3).
La prima regola di Francesco per i suoi seguaci fu una compilazione di testi dei Vangeli. Non aveva intenzione di fondare un ordine, ma una volta iniziato lo ha protetto e ha accettato tutte le strutture legali necessarie per sostenerlo. La sua devozione e la sua fedeltà alla Chiesa furono assolute ed esemplari in un’epoca in cui vari movimenti di riforma tendevano a rompere l’unità della Chiesa.
Francesco era combattuto tra una vita dedicata interamente alla preghiera e una vita di attiva predicazione della Buona Novella. Ha optato per quest’ultima, ma ogni volta che ha potuto, è tornato alla solitudine. Voleva essere missionario in Siria o in Africa, ma in entrambi i casi fu impedito da naufragi e malattie. Ha cercato di convertire il sultano d’Egitto durante la quinta crociata.
Durante gli ultimi anni della sua relativamente breve vita, quando morì all’età di 44 anni, Francesco era mezzo cieco e gravemente malato. Due anni prima della sua morte ricevette le stigmate, le vere e dolorose ferite di Cristo nelle mani, nei piedi e nel costato.
Sul suo letto di morte, Francesco disse più e più volte l’ultima aggiunta al suo Cantico del Sole: “Lode a te, o Signore, per nostra sorella morte”. Ha cantato il Salmo 141, e alla fine ha chiesto al suo superiore il permesso di togliersi i vestiti quando verrà l’ultima ora, in modo da poter scadere nudo sulla terra, a imitazione del suo Signore.